

Eccomi a San Diego (sono arrivato il 27). Il viaggio da Los Angeles a qui, nonostante sia breve, è stato piuttosto impegnativo: shuttle dall'hotel all'aeroporto, bus fino a Union Station, treno fino a Irvine, bus fino a San Diego downtown e bus fino all'aeroporto, dove dovevo ritirare la macchina che ho noleggiato.
Bene, ricordate il pitale con le ruote che mi avevano dato a San Francisco, la Chevy bianca? Ecco, questa - se possibile - è peggio.
Trattasi di Jeep Compass grigio metallizzato a benzina (prima foto), paurosamente fuori di convergenza, con la frizione che non stacca mai prima delle 40 miglia, che consuma come una petroliera iraniana ma non va nemmeno a tirarla in discesa.
Ed è un peccato, perché per arrivare nel posto in cui sto (La Mesa, una zona collinare a una decina di miglia dal centro) ci sono un paio di strade in cui ti vien voglia di frenare col sinistro (se non fosse che 'sta cazzo di jeep si ribalta in posteggio).
Detto questo, ho preso una stupidissima multa (seconda foto) per divieto di sosta. Le linee del posteggio erano disegnate per terra, ma sul marciapiede c'era una striscia rossa. Totale: 65$. Figli di buona donna. In confronto a questi, i nostri ausiliari della sosta sono quasi simpatici: girano a bordo di una stupidissima macchinina da golf con i lampeggianti gialli e distribuiscono multe a valanga.
Veniamo alle note positive. Sono ospite di Judy, zia di una mia amica, che abita in una splendida villa con piscina a La Mesa, una zona collinare appena fuori da San Diego. L'ospitalità californiana (lei in realtà è una canadese trapiantata in California) è incredibile. E il mio inglese è migliorato di più in due giorni di chiacchiere con Judy che in dieci di viaggio da solo.
A.
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